a cura della Dott.ssa Alessandra Salerno – Ostetrica Specializzata in salute femminile
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una delle condizioni endocrine più comuni tra le donne in età fertile. Colpisce fino al 10-15% della popolazione femminile e, nonostante la sua diffusione, è ancora oggi sottodiagnosticata o mal compresa.
La PCOS non è una disfunzione semplice: non riguarda solo la fertilità, ma coinvolge anche il metabolismo, la salute cardiovascolare e la qualità della vita. In questo articolo esploreremo cosa è la PCOS, quali sono i sintomi più comuni, le sue cause, e quali percorsi terapeutici sono oggi disponibili anche grazie a un approccio integrato e multidisciplinare.
Cos’è la PCOS?
La Sindrome dell’Ovaio Policistico è un disturbo ormonale e metabolico che si manifesta con una serie di sintomi variabili da donna a donna. Il nome deriva dalla presenza di microcisti nelle ovaie visibili tramite ecografia, ma non è il solo segno distintivo.
La diagnosi di PCOS si basa sui criteri di Rotterdam, secondo i quali è sufficiente la presenza di almeno due dei seguenti elementi:
-irregolarità ovulatorie o assenza di ovulazione
-iperandrogenismo (presenza elevata di ormoni maschili)
-ovaie di aspetto policistico all’ecografia
Sintomi frequenti della PCOS
Ogni donna può manifestare la PCOS in modo diverso, ma i sintomi più comuni includono:
-cicli mestruali irregolari o assenti
-difficoltà a concepire
-acne persistente
-aumento di peli sul viso e sul corpo (irsutismo)
-aumento di peso, soprattutto nella zona addominale
-perdita di capelli (alopecia androgenetica)
-sbalzi d’umore o sintomi depressivi
Alcune pazienti non presentano sintomi evidenti, rendendo la diagnosi più complessa.
Cause e fattori di rischio
La causa esatta della PCOS è ancora oggetto di ricerca, ma è generalmente riconosciuta come un disturbo multifattoriale. Tra le ipotesi più consolidate:
-insulino-resistenza: molte donne con PCOS hanno difficoltà a utilizzare l’insulina in modo efficace portando ad iperinsulinemia e stimolazione ovarica eccessiva.
-fattori genetici: se presenti casi in famiglia, il rischio è maggiore.
-infiammazione cronica di basso grado
-stile di vita sedentario e alimentazione ricca di zuccheri semplici
Come si diagnostica?
Una valutazione accurata prevede:
-colloquio clinico ed esame obiettivo
-esami del sangue per dosaggio di ormoni
-ecografia pelvica transvaginale
-monitoraggio del ciclo mestruale
Percorsi terapeutici: non solo anticoncezionale!!!
La PCOS non si “cura”, ma si può gestire con successo attraverso un approccio personalizzato. La terapia dipende dai sintomi dominanti e dagli obiettivi della paziente (es. regolarizzazione del ciclo, fertilità, benessere metabolico).
Le opzioni includono:
-cambiamento dello stile di vita: alimentazione equilibrata, attività fisica costante, riduzione dello stress
-terapia ormonale: l’anticoncezionale può regolare il ciclo e ridurre l’iperandrogenismo
-integrazione nutraceutica
-supporto ostetrico e psicologico
Il ruolo dell’Ostetrica
L’ostetrica è una figura chiave nell’educazione alla salute femminile. Grazie a un approccio dolce e rispettoso dei tempi della donna è in grado di accompagnare chi soffre di PCOS in un percorso di ascolto, consapevolezza e cura.
“La PCOS non definisce chi sei. Con il giusto supporto puoi ritrovare equilibrio e serenità.” – Dott.ssa Alessandra Salerno
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Riferimenti scientifici:
NIH – Polycystic Ovary Syndrome
Endocrine Society Clinical Guidelines – PCOS
PubMed – Inositol and PCOS