Oggi voglio raccontarti la storia di una mia paziente (per privacy la chiamerò Stella).
Stella è una donna in carriera che vive da sola, felice della vita che conduce, determinata nelle scelte.
Conosce un uomo con il quale decide di sposarsi e dopo qualche mese avere un figlio. Dalla gravidanza inizia a documentarsi, legge diversi libri sulla gestione del neonato, fa yoga per mantenersi in salute; la gravidanza procede con un decorso fisiologico quindi partorisce spontaneamente.
Chiede il mio intervento nel post partum perché tutte le sue certezze iniziano a crollare passando dal bambino immaginario (dentro l’utero) al bambino reale una volta nato.
Premetto che il marito è stato esemplare nel suo ruolo e che Stella è attorniata da una famiglia d’origine di supporto. Perché, nonostante queste premesse, ha sentito il bisogno di aiuto? Il cambiamento porta con sé paure, preoccupazioni, stravolgimento dei ritmi a cui era abituata; abbiamo quindi subito iniziato a fare la lista delle priorità:
Oggi, a distanza di 1 anno, ho incontrato questa splendida famiglia e sono fiera del sostegno/aiuto dato poiché leggo serenità nei loro occhi e vedo un bambino solare.